WhatsApp introduce la crittografia end-to-end
Ora conversazioni e chiamate non potranno più essere spiate
“I messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end, il che significa che WhatsApp e terze parti non possono leggerli o ascoltarli”.
Molti di noi avranno notato questo messaggio all’interno delle conversazioni WhatsApp, ma che significa? Semplicissimo, ora i dispositivi su cui è installato WhatsApp hanno un livello maggiore di protezione che impedisce la decodifica delle conversazioni da parte di WhatsApp stesso, di hacker e qualunque altro malintenzionato.
Innanzitutto diciamo che la crittografia si occupa di rendere leggibile il messaggio solamente al destinatario voluto, o meglio di impedirne la lettura ai riceventi indesiderati. Ne esistono vari tipi, ma in questo caso parliamo di crittografia end-to-end che rende illeggibile la comunicazione tra due dispositivi. Detto in parole povere, per decifrare un messaggio ora servono delle chiavi che sono inserite nel dispositivo del mittente e in quello del ricevente voluto, quindi nessuno può interpretare quel messaggio se non dispone di queste chiavi. Un passo avanti enorme per WhatsApp a livello di sicurezza, anche se del resto questi sistemi di crittazione erano già utilizzati da app analoghe, una fra tutte Telegram. Proprio questo aveva spinto migliaia di utenti a migrare verso altre app “più sicure” e WhatsApp non poteva di certo farsi scappare una fetta di mercato così grande.
La notizia è stata diffusa dal blog ufficiale di WhatsApp dove i creatori Koum e Acton spiegano che la cifratura sarà automatica, per tutti gli utenti e varrà anche per i gruppi affinché “hacker, cyber criminali e stati canaglia non possano leggere i segreti degli utenti”. Una dichiarazione forte da parte dei due fondatori che hanno lanciato questa fortunata applicazione sette anni fa.
E i due proseguono: “Quando mandi un messaggio, l’unico che può leggerlo è la persona o il gruppo a cui lo hai mandato. Nessun altro può vedere cosa c’è nel messaggio. Non i criminali informatici. Non gli hacker. Non regimi oppressivi. Nemmeno noi. La crittografia end-to-end aiuta a rendere le comunicazioni fatte con WhatsApp private, come quelle che si fanno di persona”.
Va ricordato che WhatsApp è utilizzato da circa un miliardo di persone e Facebook, che ne è proprietaria, ha sì fatto un gran passo avanti, ma ha anche cavalcato l’onda della fobia di persecuzione informatica di cui tutti, chi più chi meno, siamo affetti.
WhatsApp ha anche previsto un livello di sicurezza ulteriore, perché se si clicca su “voglio sapere di più”, una nuova schermata spiega la possibilità di “certificare” la sicurezza del dispositivo dell’interlocutore. Per farlo, basta scannerizzare il codice QR sullo smartphone del contatto (ad esempio un vostro collega), o chiedergli di scannerizzare il vostro codice per confermare che i messaggi e le chiamate verso di lui siano crittografati end-to-end.
Ecco, ora le nostre conversazioni WhatsApp sono al sicuro da occhi indiscreti. Anche se, bisogna dirlo, è sempre meglio lasciare le dichiarazioni estremamente personali lontane da qualunque dispositivo mobile. Vuoi la massima sicurezza? Meglio incontrarsi al bar e fare una chiacchierata.