Email Marketing: l'evergreen che non fallisce mai
Ogni settimana nasce un nuovo tool di digital marketing, ma parliamo di ciò che non tramonta mai
Ad oggi uno strumento come l’Email Marketing è un must have versatile, indispensabile e che fornisce alte prestazioni per qualsiasi impresa o progetto. Una strategia di marketing basata sulla fidelizzazione e la costante interazione con i clienti ha infatti un rendimento altissimo sia in termini di ROI (return on investment) che di possibilità di monitoraggio continuo del proprio target di riferimento. L’Email Marketing ha una “età” decisamente avanzata rispetto ad altri canali di marketing, eppure le sue performance restano in testa alla classifica. Sia online che offline.
Perché l’Email Marketing è ancora uno strumento indispensabile?
Il principale punto di forza dell’Email Marketing è la possibilità di raggiungere le persone, anzi, la singola persona, direttamente e senza intermediari. Questo è chiaramente un doppio vantaggio, potremmo dire reciproco. Da un lato infatti l’imprenditore, il rivenditore, il produttore o il promotore di un evento possono gestire in prima persona la relazione commerciale o l’informazione in genere, migliorandole e calibrandole man mano. Dall’altro, il cliente stesso viene gratificato da uno scambio coinvolgente e immediato con la realtà da cui ha ricevuto la mail, sentendosi parte attiva nei confronti dell'informazione ricevuta e avendo la possibilità di interagire e approfondire le specifiche di un prodotto (ad esempio) attraverso funzioni quali le call to action o le interazioni all’interno delle community.
Sappiamo bene che ogni progetto ha bisogno di una strategia di marketing personalizzata, ben studiata e che sia possibile monitorare e aggiornare nel tempo, ricorrendo spesso a più di un canale di promozione contemporaneamente, ma i dati ci dicono che l’affiliazione ad un brand o a un soggetto promotore tramite la creazione di efficaci newsletters e DEM (Direct Email Marketing) restano lo strumento più apprezzato dal pubblico digitale. Una delle ragioni risiede nel fatto che non vi sono intermediari tra l’impresa e il cliente: gli EPS (Email Service Provider) non si “comportano” come i big Meta, TikTok ecc in termini di controllo o direzionamento dell'audience, semplicemente perché nascono con intenti e identità differenti. Per questo in alcuni settori (o in alcuni periodi) il tasso di coinvolgimento tramite mail è decisamente più alto rispetto a quello che si ottiene tramite le sole campagne social.
Nell’era post-digitale infatti la rete non è più solo il luogo dell’informazione ma soprattutto quello della relazione: customizzare un’offerta, interagire con i potenziali acquirenti, curare il rapporto con il cliente è diventato (o forse sarebbe meglio dire “è tornato”) ad essere un punto di forza nei rapporti commerciali e al marketing globale, di massa e indifferenziato da qualche anno si preferiscono decisamente soluzioni tailor made e contatti che abbiano una loro personalità, anche nella forma, in grado di far sì che il cliente si percepisca soggetto attivo, ascoltato, premiato.
Non solo, i vantaggi di una buona gestione di DEM e newsletter si estendono anche al campo legale: il trattamento e la protezione dei dati personali devono essere sempre obbligatoriamente aggiornati e esplicitamente garantiti e questo è un altro elemento che rassicura il cliente, gli dà la possibilità di scegliere e informarsi nel momento in cui deciderà di iscriversi alla newsletter o interagire, ad esempio attraverso una gamification (contenuti interattivi) o contribuendo alle informazioni attraverso gli UGC (User Generated Content).
Dalla chiocciol@ alla scimmia: l’evoluzione della posta elettronica
Il primo utilizzo del simbolo identitario della posta elettronica, la chiocciola (@), è attribuito a Ray Tomlinson, che negli anni ‘70 lo scelse per sperimentare un implementamento delle comunicazioni interne all’azienda presso cui lavorava. Infatti in quel periodo era già stato messo a punto presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) un software creato ad hoc per lo scambio di messaggi tra i ricercatori, ma non esisteva ancora la possibilità di inviare messaggi tra terminali differenti. Il software in uso fino a quel momento permetteva sì di formulare messaggi indirizzati ad uno specifico ricercatore di modo che ad ogni accesso il contenuto potesse essere letto, anche a distanza di tempo dalla sua creazione, ma non esisteva la possibilità di inviare un messaggio da un mainframe computer (sistema centralizzato per l’elaborazione di dati) ad un altro. Quando i mainframe iniziarono ad essere posti in rete (a partire dal 1969 con la creazione di ARPANET) si rese necessario specificare non solo il nome del destinatario ma anche il terminale dal quale il ricercatore avrebbe letto il messaggio. Ecco dunque che Tomlinson pose le basi per la creazione del primo indirizzo di posta elettronica scegliendo un simbolo che separasse il nome della persona da quello che identificava la postazione: nacque il “nome@mainframe”, che come è facile immaginare si sarebbe di lì a poco evoluto in “nome@dominio (di posta elettronica)”.
Infatti nel decennio successivo la diffusione dei personal computer prima e di Internet poi significarono anche l’uscita della posta elettronica dai confini di ARPANET e la sua graduale diffusione globale. Vari esperimenti e miglioramenti erano stati tentati nel frattempo e alcuni erano stati gradualmente inseriti nella prassi dell’emailing, come la suddivisione nelle caselle “posta in arrivo”, “posta inviata” e cartelle di memorizzazione che ancora oggi utilizziamo ad opera di Shiva Ayyadurai (1978), allora liceale poi ricercatore presso il MIT), la prima campagna massiva di mail indesiderate lanciata da Gary Thuerk che divenne noto per essere il primo produttore di spam, oltre che il primo a generare un incredibile profitto da un’operazione di Email Marketing (sempre nel ‘78) o la comparsa delle prime mailing list contenenti le prime emoticon ufficiali (1982) che posero le basi per le attuali community, cuore, oggi, del Marketing Digitale.
Negli anni Novanta comparvero i primi motori di ricerca e big dell’e-commerce, tra cui Yahoo e Amazon e di lì la storia dell’evoluzione della posta elettronica ha iniziato a fondersi con le strategie di marketing arrivando fino alla creazione delle DEM e delle newsletters come le conosciamo oggi. Le prime sono comunicazioni commerciali dirette ad un target ben preciso, profilato e studiato in anticipo per produrre un’interazione immediata o un’azione mirata all’acquisto di un prodotto, alla fruizione di un servizio o di un’offerta o alla partecipazione ad un evento. Mentre le Newsletter possono essere anche di tipo divulgativo o informativo e sono necessariamente periodiche avendo tra gli scopi principali quello di aumentare il traffico di utenti e la visibilità, ampliare gli orizzonti di business e migliorare l’immagine del proprio brand.
E la scimmia? Sicuramente parlando di studio dell’audience, fidelizzazione e automazione delle mail avrete pensato proprio a lei: la simpatica scimmia con il cappellino che compare in fondo a innumerevoli mail che riceviamo ogni giorno. Dal 2018 il logo di Mailchimp, la più famosa piattaforma di email marketing e marketing automation, è appunto Freddie: lo scimpanzé con il cappello di un postino, che strizza l’occhio a destinatari e mittenti, sicuro dell’ottima riuscita della sua “consegna giornaliera”. Scherzi a parte, i risultati e le prestazioni del brand Mailchimp sono effettivamente ottimi: solo nel 2020 la piattaforma è stata utilizzata da 14 milioni di utenti per spedire qualcosa come 333.635.013.935 mail, permettendo ai propri clienti di fatturare un reddito complessivo di oltre 61 bilioni di dollari (fonte: Report Annuale di Mailchimp 2020, se non lo avete ancora sfogliato vi consigliamo di farlo… è proprio il caso di dire "Enjoy it!”).
La nostra Web Agency ha una visione a 360° in termini di strategia di marketing e Mailchimp è una delle principali risorse che utilizziamo, accanto a quelle che di volta in volta riteniamo più efficaci: ad ogni progetto il proprio stile e i propri strumenti. Tuttavia l’email marketing e la creazione di newsletters accattivanti e funzionali sono canali potentissimi e ormai indispensabili, per questo Mailchimp è uno dei nostri partner più gettonati. Nato con la mission di essere versatile e fruibile da più realtà imprenditoriali possibili, a prescindere dalle loro dimensioni, Mailchimp si è evoluto implementando funzionalità competitive e in continuo aggiornamento. Dalle automazioni che permettono di progettare percorsi e invii personalizzati “al momento giusto” e integrare tra loro app e servizi web fino alla previsione dei migliori contenuti da generare, attraverso analisi dei dati relativi alle prestazioni e strumenti di segmentazione dell’audience.
L’Email Marketing è oggi un universo in costante e creativo fermento, che si genera attorno al cliente e all’impresa e che sta trasformando il concetto di comunicazione commerciale in una vera e propria esperienza. Parafrasando la chiosa del Poster del Report Annuale 2020 potremmo concludere con: Are you ready to send your next email? Because we’re ready to help you ; ).